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Immagine del redattoreMargherita Pogliani

Mamma mia


Mamma Mia…

Mamma mia è un’espressione sospesa tra incanto e meraviglia. È quell’esuberante slancio che mi esorta a prendere la vita con coraggio. E un pizzico di meritata follia.

Mamma mia, sei proprio matta…

E in quel momento, inaspettatamente, mi sento riconosciuta per quello spirito indomito, vulcanico, solare che da sempre mi appartiene.


Mamma mia, l’hai fatto veramente?

Sì, bimbe mie, l’ho fatto veramente. Così ho risposto alle mille parti che mi guardavano sconcertate e impotenti, pochi giorni fa, quando ho iniziato a salire la scaletta di un aereo che mi avrebbe portata in un altro mondo. Letteralmente.

Perché a Fuerteventura non sarei mai potuta venire, se solo avessi ascoltato il cicaleccio che mi è risuonato in testa quando Sara mi ha chiesto: “Vieni?”

Sembra facile rispondere, eh? Sì o no. Invece…

“Che gentile! Grazie, non sai quanto mi piacerebbe ma…” ha iniziato Delicata.

“Davvero, molto gentile, ma sai, i figli…” ha incalzato Mammola.

“I figli, non puoi capire: in questa fase hanno troppo bisogno di me. Poi mi sentirei così in colpa…”, ha aggiunto Uterina.

“In colpa anche perché chissà cosa accadrebbe se me ne andassi…” ha sussurrato Preoccuporsa.

“Ma dai! Finalmente se li gode il babbo…”, è intervenuta Rancorella.

“Non lo nominare! Chissà cosa direbbe per questo ennesimo tentativo di fuga”, ha suggerito la Carceriera.

“Senza contare che devo pure spendere”, ha ricaricato Poverina.

“A tal proposito, poche storie, torniamo a lavorare: dobbiamo guadagnarcelo il respiro”, ha chiosato Colonnella.

“Sangue, sudore e lacrime”, ha concluso Zeccamia.

“Ma levati! Non siamo mica qui solo a pettinar le bambole…” ha ringhiato Intrecciata.

“Forse non solo le bambole ma sicuramente il cane, il gatto, i conigli…” ha ammesso Tenerina.

“Ma valutare i pro e i contro, no?” ha domandato Soluzionada.

“E dove lo cerchi, facendo ambimbò tra un sì e un no?”, ha replicato Confulotta

“Non trattarci male…” ha pregato Vittimina.

“Ma certo: sempre qui a farsi mille problemi, perché mi domando io?” è sbottata Direttissima.

“Giusto, partiamo, subito, senza pensarci due volte, tanto male che vada finiamo all’altro mondo, no?” è il piglio di Ottimistic.

Silenzio. Vuoto. Sospensione.

Poi la sua voce, calma e sicura: “Basta!” ha detto Mamma Mia, assumendosi finalmente il ruolo che ha sempre cercato.

“Basta, ragazze. Grazie per i vostri consigli e opinioni. Tutti preziosi. Adesso, però, decido io e non vi preoccupate: andrà tutto bene”


Mamma Mia è come l’aloe: una pianta miracolosa, ben radicata per terra, all’apparenza liscia e morbida, con colori cangianti tra il verde e il rosato. L'aloe vera è conosciuta da millenni per le sue proprietà, chiamata “Pianta dell’Immortalità” presso gli Egiziani, “Pianta Miracolosa” presso i monaci del medioevo, “Magiche Virtù” presso i Sumeri, “Elisir di Gerusalemme” presso i Templari, “Giglio del Deserto” presso gli Arabi, “Guaritrice Silenziosa” presso gli Indù, “Rimedio Armonioso” presso i dottori dell’antica Cina, “Elisir della Longevità” presso i Russi, “Fontana della Giovinezza” presso gli indiani Seminole della Florida.

Dal termine greco als, alòs che significa “mare”, è definita anche la pianta dell’Immortalità, tanto che in Giappone, scopriamo che alla pianta è associato un ideogramma che, tradotto letteralmente, vuol dire “non serve il dottore”.


Mamma mia, “non serve il dottore”. Serve solo un pizzico di coraggio. E non c’è nulla, proprio nulla di razionale nel coraggio. Sembra una banalità ma sperimentarlo comporta, pleonasticamente, l’obbligo di mettere da parte la testa e seguire solo il cuore.

Cor ago: agisco con il cuore e silenzio qualsiasi vocina voglia fare la sua parte.

Agisco solo con il cuore quando mi alzo in piedi e scelgo di partire. E per (ri)partire per (ri)scoprire la potenza di Mamma mia, l’archetipo della mamma: quella forza primordiale che ci dice: “Ma per piacere, fallo e basta!”

Perché lei sa cosa può farci bene e cosa male, sa andare diretta al punto, sa accoglierci con tutte le nostre parti e i nostri pezzi rotti. Sa sorriderci con tenerezza e dirci: “Non so perché, ma sento che non devi preoccuparti. Perché sei fantastica e ho cieca fiducia in te.”


Mamma mia…

Mamma mia, come l’aloe è una continua fonte di sorprese, tanto che, nel linguaggio dei fiori, ha il significato simbolico di guarigione, protezione, affetto, ma anche dispiacere: curioso che in spagnolo Dispiacere si dica Lo siento.

Lo siento: un falso amico, perché in italiano ha talmente tanti significati che si perde la sua magia: lo siento. Mi dispiace intimamente, con il cuore e l’anima.

Lo siento, Mamma mia: mi dispiace averti fraintesa, aver voluto darti infiniti significati, quando in realtà sei puro amore. Con tutti i tuoi casini, con tutte le tue parti, sei puro amore. Lo siento…


Mamma Mia, che potenza abbiamo, siamo, saremo: puro amore.

A mia mamma, mia figlia, mia sorella, mie sorelle d’anima, a tutte le mamme di sogni e a me, sì, anche a me…


Mamma Mia, eccoti qua: un dono per l’eternità.

È ora di dirci: “Brava!”.

E tuffarci in Madre natura, nella gioia della pro-creazione!

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