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Immagine del redattoreMargherita Pogliani

Cuore a cuore

Da cuore a cuore passa un’energia incredibile. Vibrante, genuina, positiva.

Lo sapevo, ne ho fatto esperienza più volte, eppure ancora oggi mi tocca con una scossa di gioia, una colata di gratitudine, un’onda di meraviglia.

Perché da cuore a cuore è un’attitudine naturale ed è anche un programma dove ogni presenza diventa un presente. Ho vissuto da cuore a cuore il nostro primo retreat Turquesa a Fuerteventura, perdendo e ritrovando nell’orizzonte infinito un respiro ancestrale, insieme alla meraviglia di appartenere a tanta magnificenza.

La natura si manifesta sempre ovunque, eppure a volte è bene volare su un’isola deserta per sentirci nuovamente connessi, per lasciar andare ogni peso, ogni tossina e mettere a nudo la nostra unicità.

Potenza. Magnifica, incredibile, divina potenza è la sorpresa che mi ha riservato il fruscio di un pulviscolo luminoso che mi ha abbracciata con la sua energia nelle ville Turquesa e sulla spiaggia di Cofete, all’estremo sud di Fuerteventura.

Una distesa di sabbia dorata che sembra infinita, anche se è lunga 30 km. L’ipnotica dominanza delle onde lunghe, talmente presenti da permanere sotto forma di vapore acqueo. Un continuum di colate laviche ammorbidiscono l’orizzonte, quasi volessero testimoniare che il magma brucia solo dentro di noi.


Non so quale colore, quale forma, quale sapore, quale suono abbia l’infinito, ma lì l’ho sentito nettamente: pulsa con un’energia in costante divenire, vaporosa, imperitura, trasformativa.

Mi sono ritrovata a vibrare al ritmo dell’universo con quell’agilità positiva (ed emotiva) che tanto avevamo teorizzato.

“Theory + experience + explore + enjoy = wow!” è stata la sintesi del nostro primo retreat. E ricevere un “Wow!” non è da tutti i giorni. Wow è entusiasmo puro, è percepire il divino che ci abita.

Wow, ingenuamente, era anche il nostro obiettivo: abbiamo pensato Turquesa per condividere summe di sapienze antiche e moderne, esempi di pratiche fisiche e olistiche, racconti di metodi naturali e scientifici elaborati con gite alla scoperta di un’isola talmente gentile da trasformare i coralli in pop corn. Un mix unico per poter dire e sentir dire: Wow!


"Wow!" era un sogno che è diventato realtà. Poliedrica realtà, giacché io per prima poco ha ho esclamato “Wow!” , al termine della diretta Cuore a Cuore cui mi aveva invitata un’amica davvero Wow: Francesca Favotto. Wow perché è letteralmente favolosa, una sacerdotessa dell'Amore con la A maiuscola, una soul DJ che risuona luminosa, armoniosa, stimolante.

D’altronde Francesca è cuore a cuore anche con i sassi che pigramente le porta la corrente.

Francesca ha un cuore senza limiti spazio-temporali, come la spiaggia di Cofete.

Francesca apre orizzonti di possibilità, di meraviglia. Francesca è in relazione con il suo cuore e con i cuori che non hanno paura di manifestarsi, siano essi umani o animali, lievi come farfalle o tratteggiati da chi ancora osa mettersi cuore a cuore. Perché ci vuole coraggio a stare cuore a cuore. Tanto coraggio. È molto più facile controllare il battito piuttosto che fermarsi ad ascoltarlo. È molto più sicuro avere un cuore di pietra, piuttosto che rischiare di farlo saltare dalla gioia.


Non raccontiamocela: siamo nati per soffrire, per avere il cuore spezzato anche dall’amico del cuore, per avere a cuore tante belle intenzioni che mettono il cuore in pace quando le si culla nel cuore della notte. Ormai ci siamo messi davvero il cuore in pace: perché rischiare un colpo fuori dall’ordinario? Siamo sinceri: è così confortevole sopravvivere, lamentarci, punirci, logorarci, addirittura massacrarci pur di dimostrare che in fondo anche noi – sì, anche noi – soffriamo, eccome se soffriamo.

In fondo, nasciamo soffrendo e cresciamo credendo di dover soffrire, di dover espiare chissà quale colpa. Noi, i nostri figli e i figli dei nostri figli (se mai ne vorranno ancora avere, date queste premesse!). Una catena infinita di mal essere. Letteralmente mal essere.

Perché se "mal stiamo" crediamo di pagare pegno e se paghiamo pegno meritiamo…

Già, che cosa? Quale pegno merita tanto da consumarci ogni giorno in giudizi, paure, conflitti, dolori?

Guardate che non è necessario volare via per stare in pace.

Non è necessario controllare tutto per esistere.

Non è necessario buttarsi nelle onde per lasciarsi andare.

Non è necessario spogliarsi per mettersi a nudo.

Non è necessario scalfirci per trasformarci.

Non è necessario morire per rinascere.

Non è necessario fuggire per ritrovarsi.

Basta stare cuore a cuore e tutto diventa più forte (ancor di più a Fuerte!).


Osservando me e Sara, a posteriori devo ammettere che siamo state audaci: un’ex direttore editoriale, un’ex dirigente di finanza internazionale si uniscono per condividere i tesori di una vita e per “creare insieme un mondo migliore”. Audaci, per non dire idealiste. Eppure, l’abbiamo fatto e il risultato è stato “Wow!”, perché ci abbiamo messo il cuore, siamo state cuore a cuore, come con Francesca, come con tantissime persone che per fortuna ancora riconoscono il valore del cuore, con coraggio.

Poca teoria, tanta esperienza, la gioia di esplorare nuove realtà, dove riconoscerci con tenerezza una naturalezza che altrimenti sarebbe rimasta sedata sotto quintali di pensieri, paure, credenze, spesso – ahimé – inconsapevoli finché non si fa esperienza della teoria con il cuore, aprendo il cuore, ascoltandone i sussurri con rispetto, accarezzandone le crepe con delicatezza, riconoscendone la vulnerabilità con gentilezza. Solo allora ci siamo con il cuore. Solo allora (ri)troviamo il piacere della vita e ne gustiamo i frutti. Solo allora s(t)iamo en joy.

Grazie, Francesca, per avermi illuminata in merito. Grazie, Sara per aver trasformato una folle idea in un progetto utile, divertente e sostenibile.

Grazie a chi c’è, a chi si è messo in gioco, a chi ci sarà: in ogni caso ci vuole coraggio. Il coraggio di partire, il coraggio di stare, il coraggio di essere presente, cuore a cuore. Per diventare un presente, con tutto il cuore.

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