Compleanno, anzi, completanno. Completo l'anno inchinandomi a lui prima di congedarmi per prender lo slancio verso quello che verrà.

Sapete che il primo compleanno così come viene festeggiato oggi è stato il 28 agosto 1802? Una torta con 53 candeline celebrava la nascita di Goethe, occasione secondo lui, “per fare un bilancio della propria vita, una ricorrenza che assume una dimensione collettiva e festosa, che ripropone antiche tradizioni e che si ripete ogni anno”.
Da bambina contavo i giorni, aspettavo quel momento in cui avrei soffiato sulle candeline, promesse di luce, sogni da spegnere per farli realizzare. Non sapevo, allora, che ogni compleanno è come un passo di danza: un movimento che ti porta avanti e poi ti fa girare su te stessa, per guardare da dove vieni.
Oggi, a cinquantacinque anni, ho capito che i compleanni sono come le stelle di orizzonte montano, a febbraio: bassi punti luminosi che segnano la rotta, che sussurrano chi sei stata e chi stai diventando. Non sono più solo candeline da spegnere, ma fiamme che accendono ricordi, che bruciano il tempo e lo trasformano in energia.
Sempre in ballo, ho danzato attraverso cinque decenni, con la gioia e con il dolore; ho volteggiato tra sogni realizzati e altri lasciati andare come palloncini nel vento. Ogni anno una nuova coreografia, ogni compleanno un nuovo ritmo da imparare. Gli antichi Greci festeggiavano solo i potenti, i faraoni, gli imperatori. Io festeggio la vita stessa, quella che mi scorre nelle vene come musica, quella che mi fa alzare ogni mattina con la voglia di danzare ancora, ancora, ancora. Goethe diceva che il compleanno è un momento per fare bilanci. Io dico che è un momento per fermarsi, darsi una pacca sulla spalla - come mi suggerì genetliaci fa una saggia amica - lasciare andare ciò che è scaduto e cominciare ciò che vale. Io oggi lascio andare quel sentirmi sempre in debito e comincio ad apprezzare l’abbondanza che ho. Lascio andare quel dover fare i conti, scoprendomi regina dei miei poteri. Lascio libero quel rincorrere il tempo, sostando invece come una margherita al sole. Lancio via quel senso di dedizione riconoscendo che basterebbe un po’ più di attenzione. Metto in soffitta la testa dando spazio a un cuore che scalpita per giocare, battersi ed esultare.
Questo compleanno mi guardo allo specchio e vedo le rughe che il tempo ha disegnato, testimoni dei sorrisi che le hanno forgiate. Vedo capelli bianchi, uno per ogni paura che ho attraversato. Vedo ossa fragili fiere di un portamento che non è mai stato tanto equilibrato. Vedo una Marghe sbarazzina e una professionista che vuol coltivare meraviglie.
Sento ogni cellula del mio corpo cantare un inno a questo 10.02.2025 che inaugura un 55 vivace come una fiamma, intrigante come una strada tutta curve e panorami. Bello panciuto e compiaciuto, dicono rappresenti “un simbolo potente in numerologia, un segnale di grandi cambiamenti di vita all'orizzonte. La ripetizione della cifra 5 ne aumenta l'energia, denotando cambiamenti e trasformazioni significative. È un richiamo alla crescita personale, un segnale che invita a liberarsi dalla propria zona di comfort e a fare passi coraggiosi nel proprio percorso di vita. Questo numero in particolare è un faro per i nuovi inizi e serve a ricordare di essere positivi e di abbracciare il cambiamento, indipendentemente dalle sfide che si possono incontrare”.
Ben venga, quindi: mi sembra una degna celebrazione, giacché - senza arroganza - sono già 55 anni che risuono in positivo cercando di trasformare i problemi come progetti.
Ho attraversato vita, morte e miracoli, perle di lezioni e sfide a diventare chi sono, come quel giorno contro il tram, quando, immersa nel silenzio del tunnel bianco ho capito che la vita è un dono da scegliere. Sempre e comunque.
Mi ripeto perché mi commuove ogni volta risentire il miracolo dei tre gemelli che crescevano dentro di me, tre cuori che battevano all'unisono mentre il mio esplodeva d'amore e paura. Che dire dell'esaurimento nervoso quando cercavo di essere tutto per tutti - la professionista perfetta, la madre ideale, la moglie presente - fino a dimenticare chi ero veramente? E il lutto e la resistenza ad ammettere la fatica quotidiana di essere mamma single - le bollette da pagare, la spesa da fare, la presenza che lenisca l’assenza, le emergenze da gestire? Poi, però, c’è la magia di distendermi la sera sul divano, grata per un altro giorno vissuto pienamente, per ogni piccola vittoria, per ogni sorriso scambiato. I conti non tornano ancora, ma avanza la regina Margherita, insegnandomi a valorizzare ciò che ho, a continuare a sognare in grande e soprattutto a vedere possibilità dove altri vedono limiti.
I miei figli sfuggono per completare il loro di anno, per inseguire le loro conquiste e leccarsi le ferite. E io mi ritrovo qui con l’inedita percezione di una solitudine da gustare teneramente. Oh, questa nuova compagna di vita che sto imparando ad abitare come si abita una casa nuova! La scopro ogni giorno: ballo da sola in cucina, mi concedo lunghi bagni in meditazione, parlo con me stessa e mi rispondo prendendomi in giro. E insieme, questa fame di connessioni vere, di incontri che lasciano il segno, di conversazioni che durano fino all'alba, di abbracci che parlano più delle parole.
Cerco l'amore, perché negarlo? Cerco quello che fa brillare gli occhi e tremare il cuore. Ma lo cerco in me, riconoscendomi che l'amore più importante è quello che sto imparando a dare a me stessa. Lo cerco con la pazienza di chi non ha più fretta, con la leggerezza di chi sa che la vita sorprende sempre, con la fiducia di chi ha imparato che ogni "no" apre la porta a un "sì" più grande.
Nessuna "depressione da compleanno”, per carità! L'ho conosciuta, certo. Chi non ha mai guardato le candeline sulla torta e sentito il peso di tutti gli anni insieme, come un mantello troppo pesante? Ma ho imparato a trasformare anche quella in movimento. La malinconia è solo un altro ritmo da ballare, un blues lento che ti fa apprezzare ancora di più l'allegria del pop che verrà dopo. Per questo, voglio celebrare questo compleanno a ritmo di musica, musica allegra, vivace, sensuale, intrigante.
Sono qui, sono viva, sono pronta a stupirmi ancora. La debitrice affannata ha concluso che la vera ricchezza è nel presente. La peccatrice mascherata ha scoperto la libertà di essere imperfettamente autentica. La salvatrice compulsiva ha trovato la grazia di lasciarsi salvare dalla bellezza quotidiana: un caffè in silenzio, un raggio di sole che gioca tra le tende, una risata improvvisa al telefono.
Oggi vi invito a ballare per celebrare con me questo presente infinito.
Ballare per il miracolo di esistere e per tutte le volte che la vita ci ha sorpreso con la sua generosità imprevedibile. Ballare sui momenti in cui abbiamo avuto il coraggio di essere esattamente chi siamo e in quelli ignorati, mentre silenziosi fiorivamo. Ballare perché abbiamo ancora voglia di amare, nonostante le cicatrici. E di cadere, sapendo che troveremo ancora la forza di rialzarci. Ballare per condividere, soprattutto quando fa paura. Ogni respiro un regalo, ogni battito grazie, ogni momento un'opportunità di dire "sì" alla vita, con tutto ciò che porta.
Cinquantacinque giri intorno al sole, e ogni giorno è ancora una prima volta. Sono qui. Sono ora. E questo è il regalo più grande, insieme all'haiku che mi sono dedicata.
Compleanno - soglia Curve di vita intrecciate Fiorire, infine
Nevicava il 10 febbraio di 55 anni fa quando dopo averti vista nascere ti ho tagliato il cordone ombelicale: che emozione per un papà con il suo primo figlio! I tuoi "Pensieri" sono sempre sempre molto profondi, ma questo è uno dei migliori,