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  • Immagine del redattoreMargherita Pogliani

Siamo in piena adolescenza


Ci siamo: i gemelli compiono 14 anni, escono dalle medie ed entrano a pieno diritto nella fatidica adolescenza. “Da oggi mi godo la vita, anzi, ci godiamo la vita, perché è troppo breve”, promette la mia adorabile neo teen-ager. E aggiunge: “Ti voglio bene. Bisogna dirselo ogni tanto, perché non è scontato”. Beata adolescenza, a cui sono infinitamente grata, anziché terrorizzata.

Mi preparo a un’adolescenza al cubo, che ridimensiono pensando che il termine, in fondo, deriva dal latino Adolèscere, crescere, reso evidente forse proprio da quei continui e cambiamenti tra certezze e incertezze, paure e cedimenti.

Non sono più bambini, non sono ancora adulti. Sono in una dimensione sospesa e disorientata, molto simile a quella che stiamo vivendo anche noi adulti ora: stiamo uscendo da una fase ovattata, intima e “protetta” che fatichiamo ad abbandonare. Ci spaventa ancora il buio che ci ha avvolto, isolato e sospeso di questi mesi.

E se questo vale per noi, figuriamoci per gli adolescenti in erba! Invece…

Invece proprio loro, con le loro paure, domande e sentenze ci insegnano che la vita è crescita, sviluppo e movimento.

“Che senso ha la mia vita? Sono in crisi…” sento ripetere spesso e li ringrazio, perché mi ricordano che anche io dovrei pormi la stessa domanda per vivere la crisi come scelta, come distacco dal passato e apertura verso il nuovo. Soprattutto oggi con l’esperienza del coronavirus che ha mandato in crisi il nostro ego onnipotente.

Anche loro, i pre adolescenti, fino all’altro ieri si sentivano onnipotenti, al centro dell’Universo. Protetti, autorizzati a svicolare, restando bambini nel loro piccolo mondo.

La pandemia ha toccato tutti ma riconosco che loro siano “cambiati” molto più di noi. Sono ancora più autentici, rispettano delle regole, maturano con un forte senso di responsabilità sociale, i confini e le libertà che hanno conquistato vanno oltre l’esempio e l’alleanza affettiva e protettiva, stretta con noi genitori in questi mesi. Loro hanno imparato – e ci ricordano – l’importanza di sfogarsi ma poi prendersi cura, di essere gentili e solidali, di dedicare un aiuto in più ad amici e famigliari, di condividere vicinanza, affetti, attenzioni, insieme a confronti diretti, sfide, rifiuti e silenzi che urlando peggio delle tempeste.

Se ripenso ai miei 14 anni, o a quelli dei miei genitori, provo tenerezza per quell’ingenuità che ci faceva abbassare gli occhi, sognare con il cuore e lottare per ideali tanto alti quanto eterei, cercando di diventare trasparenti per i nostri “adulti”.

Nella foto, c’è la persona.

Nel sorriso, c’è un velo di malinconia.

Nell’immagine, c’è il contenuto.

Nell’apparenza, c’è la sostanza.

Nelle parole di un’adolescente, c’è un punto di vista.

Nei pensieri della mia generazione… c’è molto di più

(Marta Losito)

È vero: in questa generazione c’è la consistenza di un senso di realtà ammirabile. Hanno una ricchezza emotiva che li investe e che riconoscono con una chiarezza incredibile, partendo dalle sfumature della paura per arrivare all’evanescenza della felicità.

“Perché non posso essere felice?” domanda la mia teen-ager in un video collettivo di una profondità rara, realizzato da Valentina, sua coetanea. “Ciao, mondo, vorrei farti un paio di domande - è il frame inziale - : perché non posso essere diversa, volare, amarmi, sentirmi bella, scegliere il mio futuro, essere me stessa, arrabbiarmi? Perché mi considerano debole?”. Il video termina con l’affermazione “...and that’s why I’m a feminist”. Il profilo social recita 𝐃𝐎𝐍’𝐓 𝐅𝐎𝐑𝐆𝐄𝐓 𝐓𝐎 𝐋𝐎𝐕𝐄 𝐘𝐎𝐔𝐑𝐒𝐄𝐋𝐅 :). Simile il consiglio di Marta Losito, altra giovane influencer: “Amati e rispettati sempre. E ti sarà più facile amare”. “Dobbiamo cercare di accettarci per quello che siamo, perché, se non saremo noi i primi a farlo, non lo faranno gli altri”, aggiunge Iris Ferrari, che conclude “Eh sì, la nostra età è difficile, tutto è complicato: è un passaggio pesante e impegnativo, ma penso che ci sia tempo per ogni età”.

Ecco, nel 2020 questi sono i nostri adolescenti. Vividi testimoni che c’è un tempo per ogni età. C’è un’età per ogni tempo. Per me oggi crescere questi tre adolescenti è crescere grazie a tre adolescenti: è ping-pong emotivo, tra spazio infinito di sorprese e abissi profondi di riflessioni esistenziali. È agilità di pensiero, capacità di adeguarsi, rabbia da elaborare, impegno a stare nel presente, voglia di creare un mondo migliore. Loro sono puri flipper emotivi che mi costringono a guardare le mie zone d’ombra. Loro sono le nostre energie rinnovabili. Sono le stelle polari, che ci indicano un solo cammino per affrontare la crisi: iniziare ad amare noi stessi, scegliere di aprirci a nuove possibilità, chiedendoci sempre “Perché?”. La propria adultità, in fondo, parte da qua.

Auguri, ragazzi! E grazie, davvero, di esistere e di farmi crescere con voi.

(PS: nella foto, non paghi di un cane che pensa di essere un gatto e di un gatto convinto di essere un cane, ecco la new entry, fratel coniglietto, su cui scommetteremo i prossimi 10 anni di cure adolescenziali!)

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