
Ho trovato un quadrifoglio: gioia infantile che riempie il cuore. “Porta fortuna”, ho detto al mio cane che, inclinando la testa, mi ha fatto capire che la fortuna non esiste. Siamo noi a crearla, vederla, raccoglierla.
“Sono stata fortunata” ho sempre ribattuto a chi si stupiva per i tre gemelli, per la carriera, per la mia capacità di gestire contemporaneamente amici, progetti sfidanti, formazione personale, una famiglia impegnativa, resa scatenata con un cane, un gatto e ora anche un coniglio!
“Sono stata fortunata”, quando ho ripreso in mano la vita, dritta sulle mie gambe, dopo due incidenti mortali.
“Sono stata fortunata” ad aver incontrato persone incredibili, maestri di vita, palestre iconiche di professione, persone autentiche, con un cuore che guida, ingnorando il proprio ego.
“Sono stata fortunata”…
Ci credo ancora, ma come mi ha ricordato il quadrifoglio, la fortuna va cercata. Va creata con le intenzioni, nutrita con le attenzioni, autorizzandosi a desiderare, e colta con profonda gratitudine.
Fortuna deriva dal latino fors, che vuol dire sorte e ha la stessa radice di ferre, che indica portare; quindi "fortuna" significa "ciò che porta la sorte".
Penso che per approfittare di ciò che porta la sorte, serva una buona dose di fiducia e di volontà. Ogni circostanza può essere, infatti, vissuta in positivo o in negativo, costruttivo o reattivo. Sta a noi la scelta, che significa comunque entrare nel campo delle possibilità, dove entra in gioco la legge d’attrazione: attiriamo nella nostra vita tutto ciò a cui prestiamo maggiormente attenzione.
Non ho soldi: ne avrò sempre meno.
Mi sento bene: starò sempre meglio
Le origini della legge d’attrazione risalgono alle più antiche religioni e filosofie. La sua scientificità si appella, invece, alla teoria di Einstein secondo cui tutto è composto di energia (inclusi i nostri pensieri), possiamo influenzare la nostra realtà (interna ed esterna) attraverso le frequenze emanate dalla nostra mente, sintonizzandoci cioè con l’immagine di ciò che vogliamo. Con le neuroscienze è stato dimostrata l’importanza della visualizzazione, essenziale per la legge dell’attrazione, in quanto sfrutta l’incapacità del nostro cervello di distinguere l’immaginazione dalla realtà: immaginare un bacio stimola le stesse regioni celebrali che si attivano quando baciamo realmente.
Tutto questo viene avvalorato anche dai neuroni specchio, che sono come motori che si attivano sia quando compiamo una determinata azione che quando vediamo qualcun altro compiere quella stessa azione. Quindi con i nostri pensieri e le nostre azioni possiamo attirare a noi persone che rispecchiano le nostre stesse frequenze.
È vero: bisogna crederci, soprattutto oggi! Viviamo un momento di totale insicurezza, dove persino l’idea di uscire per un caffè con la mamma incute timore, dove guardiamo con sospetto le altrui mascherine e non osiamo alzare gli occhi nemmeno per un sorriso. Ci stiamo abituando a essere spaventati e distanti.
È questa la vita che vogliamo? Io no.
Io voglio uscire dalla paura e (r)iniziare a fidarmi. Voglio stare insieme alle persone, voglio guardare dritto negli occhi e farmi scaldare da un sorriso e da un caffè sorseggiato insieme, voglio gentilezza, vicinanza, connessione, determinazione, rispetto, abbondanza in tutti i sensi.
Voglio costruire una nuova “sorte” che vibri di energia positiva e affondi le sue radici nelle lezioni che ci lascia il passato. Il mio passato mi ha insegnato che non si smette mai di imparare, che i desideri si possono realizzare con il potere dell’intenzione, lasciando che sia la sorte a determinare come.
Mi sono assunta la responsabilità di diverse scelte, le più "fortunate" delle quali hanno richiesto l'uso di due semplici strumenti ma estremamente preziosi: la capacità di stare in un contesto di realtà, insieme all'intenzione di fidarmi e affidarmi al mio sentire, alle mie emozioni. Dal profondo del cuore.
Perché credo nell’attrazione, nelle coincidenze e nella fortuna desiderata e forgiata da ognuno di noi.
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